Una stima del Fondo monetario internazionale quando venne istituito Schengen calcolava che l’effetto positivo sull’interscambio sarebbe stato di 1-3 punti percentuali di PIL per i paesi partecipanti: ai numeri di oggi ciò equivale a circa 30-90 miliardi di euro di maggiori scambi annui grazie alla libera circolazione di merci e servizi.
Oggi stiamo assistendo a una serie di crisi epocali verso le quali la Ue ha dimostrato una totale incapacità di reazione ed il docufilm “The Great European disaster movie” offre interessanti spunti circa il quadro drammatico che viviamo.
Ne pariamo venerdì 29 Aprile alle 18.30 c/o sede Spaziodonna a Salerno con Federico Cartelli, Fabio Scacciavillani (in collegamento), Eva Giovannini, i giovani federalisti europei Flavia Palazzi e Sarah Meraviglia, Stefania de Martino e Antonluca Cuoco.
Sono quattro le libertà fondamentali, simbolo dell’integrazione comunitaria:
— la libera circolazione delle merci che prevede la soppressione delle barriere doganali e il conseguente libero trasporto delle merci tra gli Stati membri;
— la libera circolazione delle persone che ha abolito tutte le formalità doganali tra gli Stati membri a carico dei cittadini comunitari in transito e ha dato la possibilità ai lavoratori, sia essi subordinati che autonomi, di svolgere un’attività lavorativa sul territorio di qualunque Stato membro (v. Libera circolazione dei lavoratori);
— la libera prestazione dei servizi che si riferisce alla possibilità di fornire prestazioni retribuite in uno Stato membro diverso da quello di stabilimento;
— la libera circolazione dei capitali in virtù della quale si è avuta la completa liberalizzazione valutaria e l’integrazione nel settore dei servizi finanziari.
La mobilità dei lavoratori conviene a tutti: per chi si sposta e per le aziende.
E’ la ricerca dei paesi dove il merito vale più della raccomandazione. Stiamo mettendo a rischio tutto ciò?
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